Ibridi è uno spazio in continua e imprevedibile evoluzione, privo di vincoli formali, strutturali, tematici. In quanto tale, ospita i testi frutto di contaminazioni tra forme di scrittura differenti, dunque di difficile (riduttiva, inutile) catalogazione.
Ma Ibridi raccoglie anche tutto ciò che unisce la scrittura all’arte visuale. Qui è dove testi e immagini dialogano contaminandosi a vicenda; dove dipinti, illustrazioni, fotografie, video fanno da traino alla scrittura ispirandone forme e contenuti, e viceversa. In questo rapporto ibrido tra testo e immagine, mosso da impressioni e riflessioni intese nelle loro accezioni più ampie, non vi sono limiti.
“Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito” (William Blake). Questa la frase preferita dal fotografo Luigi Ghirri. Pare amasse citarla anche John Berger, ‘padrino’ ideale di questo nostro spazio aperto.
Casa è dove giace il sogno || Dittico sul guardare
di Aru | traduzione e introduzione di Sofia Cavazzoni
Elle
di Simone Redaelli
Guardare una mosca morire
Su “Scrivere. Una ragione di vita” di Marguerite Duras | di Deborah Guarnieri
Passeggiata al parco
di Simone Redaelli
Louise-Joséphine
di Francesco M. Acerbis
Un punto e virgola non mi salverà
di Simona Visciglia
Caro Arthur
di Valentina Giuffrida
Annotazioni da una sera di fine agosto (dopo che è piovuto)
di Giuseppe Cappitta
Riproviamo
di Simone Redaelli
Spīrāmentum
di Giuseppe Cappitta
