di Giulia Scialpi
Di un ritrovarsi
registro ogni cosa. Quindi ti ho visto capelli più corti e pensieri più lunghi, dopo tempo, mentre l’Atlantico soffiava e spettinava l’intorno. Ho pensato che c’è una geometria essenziale nelle presenze disequilibrate, poiché assenza e presenza non si servono della stessa unità di misura.
Ti ho visto morderti il labbro mentre passavi sotto alla porta, entravi dentro alla stanza e con la giusta accortezza posavi sparsamente le tue cose all’ingresso. Avevi una nota di paura, una specie di morso come di un piccolo pesce alla radice del naso, come una bruciatura di sigaretta, la distrazione di un passante. Osservandoti, ho già attraversato maree di parole, scritto milioni di versi: tutto ogni volta finisce racchiuso in una cartella chiamata «archivio»; stupidità di una cosa, un dispositivo qualunque, che non vede le cose umane.
Tu hai sempre tasche azzurre da cui ti esce il mondo in triangoli sparsi, e a volte infilandoci le mani di fretta finisci per quasi, quasi tagliarti. Di alcuni non hai che la sagoma, un’ombra svuotata, sono triangoli di mondo bucati di sole e guardandoci attraverso pensi a cosa potresti ancora inventare. Quando ti sembra che quasi ci sei, mordi la parola nella bocca – lo specchio ti guarda di sbieco: attende – ma per un attimo, un micromillimetro, un nanofluttuo di saliva, la parola è persa, sfugge ancora.
Tutto questo accade, fra il fuori e la stanza in cui io sono. Avanzi infine come verso un battesimo, compi il passaggio che ci rischiara.

braille e acquerello su carta, 2023.
Giulia Scialpi (1997) sta svolgendo un dottorato di ricerca in Letteratura italiana a Parigi, dove attualmente vive. I suoi racconti sono apparsi su diverse riviste online e cartacee.
Chiara Arcadi, pugliese, da sempre l’arte ha un posto importante nella sua vita. Appassionatasi al violino, poi alla fotografia, al braille e alla lingua dei segni, ha un diploma come educatore e assistente alla comunicazione LIS. L’illustrazione è ora il fulcro delle sue giornate. Esplode tardivamente questa necessità di disegnare, di restare in silenzio e nutrirsi di bellezza e colori, lasciando fiorire entusiasmo, spirito positivo e buone vibrazioni.

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